Osservatorio Astronomico Sormano - Sormano (CO) Italy

Circa un anno fa avevamo parlato della cometa C/2017 K2 PANSTARRS, una cometa allora lontanissima da noi ma probabilmente destinata a diventare molto brillante ed interessante sotto diversi punti di vista (vedi articolo qui). Le informazioni disponibili in quel periodo, tuttavia, erano molto rade e frammentarie. La domanda giunge dunque spontanea: a distanza di alcuni mesi, qual è la situazione di questo oggetto? Ovviamente noi non l’abbiamo mai persa di vista, e abbiamo continuato a monitorarla e studiarla.

Cominciamo subito col dire che questa cometa, al momento, sta rispettando le previsioni fatte mesi fa confermandosi un oggetto estremamente interessante, al punto da aver già infranto alcuni record. Tanto per iniziare, la K2 sta continuando la sua lenta ma inesorabile marcia di avvicinamento all'interno del sistema solare (e di conseguenza al nostro pianeta): ora si trova a poco più di un miliardo e mezzo di chilometri dal Sole, 11 volte più della Terra; la sua luce impiega circa un’ora e mezza per raggiungere i nostri telescopi. Tra qualche anno, il 4 luglio 2022 passerà alla minima distanza da noi, transitando a 270 milioni di chilometri , mentre poco prima di Natale dello stesso anno, il 22 dicembre, raggiungerà il perielio. Si tratta quindi di un viaggio lento e lunghissimo; ipotizzando che provenga dalla Nube di Oort, è probabile che la K2 abbia iniziato il suo avvicinamento al Sole milioni di anni fa. Per quanto riguarda la luminosità, attualmente è di magnitudine 17, ma è previsto che a gennaio 2023 raggiungerà un valore compreso tra 6 e 8 non escludendo, per i più ottimisti, valori tali da diventare ben visibile a occhio nudo.

Nonostante la K2 sia ancora così lontana, ha già iniziato a produrre un’enorme chioma: si stima che essa raggiunga un diametro di oltre 100 000 chilometri, a fronte di un nucleo di ‘soli’ 9 Km; questo suggerisce che la cometa sia composta da elementi super volatili come anidride carbonica, monossido di carbonio, ossigeno e azoto, e sottintende la possibilità che questo sia il suo primo passaggio verso il Sistema Solare interno. Alcuni studi hanno poi mostrato come la formazione della chioma sia iniziata quando l’oggetto si trovava a quasi 25 unità astronomiche, ossia tra Urano e Nettuno: ciò la rende la cometa attiva più lontana dal Sole mai osservata. Non ci sono invece tracce di coda, in quanto le polveri emesse dal nucleo sono troppo grosse e pesanti per essere soffiate alle spalle della cometa dal debole vento solare che riesce a giungere a quelle distanze.

Quali altre sorprese ci riserverà nei prossimi mesi la K2? E le previsioni saranno rispettate? Noi ovviamente continueremo ad osservare questa cometa e a tenervi aggiornati.

BOLLETTINO ASTRONOMICO

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