Il mese di ottobre 2024 sarà ricordato per almeno tre eventi astronomici che hanno fatto alzare la testa agli appassionati e anche al pubblico occasionale che ha potuto seguire le numerose notizie delle scorse settimane.
Nell'ordine, la sera del 10 ottobre, una spettacolare aurora boreale ha dipinto di rosso il cielo italiano: infatti, tre giorni prima, una grande macchia solare ha provocato un potente brillamento con espulsione di massa coronale diretta verso la Terra. Era dunque lecito attendersi uno spettacolo notturno alle alte latitudini: infatti, il campo magnetico terrestre veicola verso i poli questo vento solare, che interagisce con l’atmosfera eccitando gli atomi di ossigeno e di azoto che poi rilasciano l’energia accumulata con emissione di fotoni in luce rossa e verde rispettivamente. Ciò avviene quotidianamente, ma l’intensità di questa tempesta solare è stata così elevata che si sono viste le aurore fin quasi ai tropici: anche in Brianza l’evento è stato visibile ad occhio nudo verso le 19, con picchi alle 22 e alle 24 circa. Il cielo in direzione Nord era di un tenue colore rossastro/viola e bastava scattare una fotografia con lo smartphone per evidenziarla maggiormente.
Le foto di seguito sono state scattate nei pressi dell’osservatorio, da Bellagio, Varenna e dalla vetta del monte San Primo, dalla cui altezza è stata ripresa anche la componente verde che corrisponde alla ricombinazione dell’azoto ionizzato a quote inferiori (si veda anche questo nostro articolo), rispetto al rosso dell'ossigeno monoatomico.
È la terza volta in un anno (6 nov 2023, 11 mag e 10 ott 2024) che l’aurora boreale arriva alle nostre latitudini, a conferma che siamo entrati in una fase di massima attività solare che si ripete con un ciclo undicennale e che durerà per tutto l’anno venturo. Ciò non garantisce altre aurore alle nostre latitudini, ma probabilmente l’evento potrà ripetersi. (Le foto dell’aurora sono state scattate dal nostro team, Davide Trezzi e Gianni Carcano)
Nello stesso periodo, la cometa C/2023 A3 Tsuchinshan-ATLAS stava transitando al perielio (minima distanza dal Sole) a circa 70 milioni di km e tutti gli osservatori dell’emisfero boreale attendevano il suo sorgere, dopo che nel mese precedente era stata ben visibile nell’altro emisfero. Le attese erano molto elevate e si prevedeva potesse essere paragonata a grandi comete del passato, come la Hale Bopp del 1997, che rimase osservabile ad occhio nudo per parecchi mesi.
L'osservatorio di Sormano è stato il primo osservatorio in Italia a riprendere le immagini della C/2023 il 26 febbraio 2023, solo 4 giorni dopo la sua scoperta, quando, ancora nota con la sigla provvisoria A10SVYR, era di magnitudine 18. Le foto allegate, scattate quella sera nell’osservatorio e nella sede distaccata di Bellagio con la conferma inviata al PCPP (Possible Comet Confirmation Page), già facevano presagire una brillante cometa per l’autunno 2024. Infatti, le dimensioni (circa 3 km), la non periodicità, le caratteristiche orbitali e poi la curva di luce che aumentava progressivamente all’avvicinarsi al Sole (minima distanza 59 milioni di km), fecero salire le aspettative al punto che dopo l’estate, quando la notizia fu ripresa dai media, fu frettolosamente definita la “cometa del secolo”.
Purtroppo, complice anche una fastidiosa copertura nuvolosa in tutto il nord Italia proprio a ridosso del perigeo (12 ottobre a 70 milioni di km), le attese sono state deluse: a fatica la cometa è emersa dalle nubi ed è risultata osservabile con binocoli al tramonto verso metà mese nella costellazione del Serpente. Qualche osservatore sotto un cielo cristallino l’ha anche vista ad occhio nudo; in ogni caso ha mostrato una magnifica coda lunga quasi 10 gradi (mezza spanna!) che ha messo in evidenza la sua straordinaria bellezza in fotografia. Come sempre vige il detto che le comete sono come i gatti: hanno la coda e sono imprevedibili. A inizio novembre, la cometa si trova in Ofiuco e risulta osservabile per alcune ore dopo il tramonto, ma è scesa di luminosità per il suo veloce allontanamento dalla Terra. Tuttavia, resterà visibile con binocoli e telescopi per parecchi mesi.
Il 17 ottobre è anche sopraggiunta una “superluna”, ovvero una luna piena prossima al perigeo (punto di minima distanza dalla Terra), purtroppo non fotografata a causa della pioggia. Poco male, la prossima sarà il 15 novembre 2024, poi il 7 ottobre, il 5 novembre, il 4 dicembre del 2025 e inoltre anche il 3 gennaio, 24 novembre e 24 dicembre del 2026.
Da un punto di vista scientifico, non c’è nulla di eclatante: in ogni sua orbita ellittica di 29,53 giorni (mese sinodico) intorno alla Terra, la Luna passa una volta al perigeo e all’apogeo (punto di massima distanza) ed è piena nel punto di opposizione dalla parte opposta del Sole.
Le date sopra indicate corrispondono alla definizione comunemente accettata di superluna, il cui computo prevede dei calcoli orbitali. Infatti, per determinare se una luna piena meriti questa definizione, occorre confrontare la sua distanza geocentrica (Dm) con i più prossimi apogeo (Da) e perigeo (Dp) antecedente o successivo: se essa risulta maggiore di 0,9 della distanza fra apogeo e perigeo, allora si può parlare di superluna (si veda questo sito in inglese).
Nel caso della luna piena del 17 ottobre 2024, essa avvenne a una distanza di 357.364 km (Dm), col perigeo successivo (nello stesso giorno, qualche ora dopo) a 357.173 km (Dp) e l’apogeo precedente del 2 ottobre a 406.517 km (Da). La distanza relativa della luna piena fra i due estremi dell’orbita è (Da-Dm)/(Da-Dp) = (49.207/49.344) = 0,997, che è maggiore di 0,9: quindi superluna a tutti gli effetti (infatti fu la più brillante e grande dell’anno in corso). La differenza fra una superluna e una miniluna (luna piena all’apogeo) è ben visibile in questa nostra foto, e spiegata in questo articolo.
La terminologia di “superluna” è divenuta di pubblico dominio e presentata come evento eccezionale: non lo è, ma la bellezza della Luna piena sotto un cielo cristallino è senz’altro indubbia e affascinante e vi incoraggiamo ad osservarla anche presso la nostra struttura!
Cieli Sereni