Osservatorio Astronomico Sormano - Sormano (CO) Italy

Il grande spettacolo del cielo

  • Autore: Marco Bersanelli

Il grande spettacolo del cielo

Descrizione:

Quando l'uomo ha cominciato a scrutare il cielo? Da sempre, a giudicare dai dipinti paleolitici che ricoprono le grotte di Lascaux e ritraggono, fra bisonti e cavalli selvaggi, gruppi di astri e fasi lunari. In ogni epoca, il fascino misterioso della notte stellata ha portato gli uomini a interrogarsi sulla forma dell'universo. E a indagarlo con ogni mezzo a disposizione. In questo libro un astrofisico ci guida attraverso otto successive rappresentazioni del cosmo, da quella concepita dagli ignoti costruttori di Stonehenge a quella del nostro secolo, ottenuta grazie ai raffinati strumenti dei telescopi e delle sonde spaziali. Mappe che rivelano le sorprendenti intuizioni degli antichi, la genialità della visione di Dante, i profondi cambiamenti prodotti nella mentalità scientifica e nella cultura europee, fra Cinquecento e Seicento, dallo smantellamento delle sfere celesti, che aprì lo sguardo sullo spazio infinito. Quadri che diventano via via più dettagliati e precisi, come quello disegnato da Keplero, che fissò le leggi della danza ordinata dei pianeti intorno al Sole, o quello di Newton, che descrisse l'insieme dei movimenti celesti e terrestri con un'unica equazione matematica. Fino all'ottavo scenario, con la rivoluzionaria architettura spazio-temporale pensata da Einstein e la scoperta di quel mare di microonde, residuo del Big Bang, che ha aperto una finestra sull'universo primordiale. Nel racconto di Marco Bersanelli l'avventura cominciata ventimila anni fa di fronte allo spettacolo del cielo diventa un romanzo. Una storia emozionante che si sviluppa intorno alla perenne ricerca condotta dall'uomo per rispondere al mistero delle proprie origini.e in miliardi di copie quel carattere, replicato secondo le ferree leggi della duplicazione genetica.

Recensione:

Gran bella sorpresa questo saggio che ripercorre l’evoluzione del nostro pensiero cosmologico in circa 270 pagine: otto visioni dell’universo dall’antichità a oggi si propongono di spiegare il creato e la posizione della Terra nell’universo conosciuto. Lo spettacolo del cielo ci accompagna dalla preistoria ed è presente in ogni tradizione e cultura umana; i suoi ritmi sono diventati uno strumento previsionale non appena i nostri antichi progenitori si sono stanziati in villaggi permanenti e da allora l’osservazione del cielo e lo studio dei moti planetari hanno favorito il pensiero scientifico al pari di quello filosofico e religioso.

Il 1° capitolo necessariamente copre un enorme spazio temporale: si parte con alcuni reperti di 20'000 anni fa che sembrano indicare le Pleiadi e un calendario lunare, per finire alle Piramidi di Giza. Poi l’Autore rivolge l’attenzione verso la magna Grecia dove troviamo Anassimandro (forse il primo che cercò di rappresentare geometricamente l’universo mettendo la Terra cilindrica al centro del mondo), Anassagora (che comprese l’elegante gioco di luci e ombre delle fasi lunari e delle eclissi), Pitagora (il cui universo era retto dalla bellezza dei numeri e dalla geometria sferica), Filolao (che sposta la Terra dal centro dove inserisce il fuoco centrale di Zeus), Eratostene e Aristarco (in grado di stimare con buona approssimazione la circonferenza della Terra, la distanza della Luna e del Sole con la trigonometria), Aristotele (acuto osservatore le cui teorie geocentriche furono adottate per oltre un millennio) e Tolomeo; ne emerse un universo annodato attorno alla Terra fatto di deferenti, epicicli e grappoli di ruote invisibili sincronizzate fra loro senza alcun criterio ordinatore, ma perfettamente in grado di riprodurre le posizioni dei pianeti: esattamente ciò che era chiesto ai filosofi del tempo!

Nel 3° capitolo l’Autore ci conduce nel magnifico cielo di Dante che colpisce con la sua complessità e per intuizioni oggi consolidate. Interessante l’osservazione che l’idea moderna del geocentrismo medioevale sia in effetti errata: la Terra posta al centro dell’universo si trovava infatti nel posto peggiore ovvero quello più lontano possibile dall’Empireo dove risiedeva la perfezione divina e a cui tutto tendeva!

Il capitolo successivo spazia il secolo di Copernico (il cui modello non semplificava affatto quello Tolomeico!), Tycho Brahe, Keplero (con le sue eleganti leggi e i suoi tentativi di unificare l’astronomia con la musica) e del nostro Galileo (che provò empiricamente il geocentrismo con le sue mirabili osservazioni al telescopio), durante il quale le sfere celesti di tradizione millenaria crollano e la Terra si ritrova anch’essa a correre negli spazi angelici!

Capitolo dopo capitolo si affacciano le teorie di Newton con le sue leggi meccaniche che “sancivano un distacco tra la ragione umana e la provvidenza divina: l’ambito riservato a Dio era ai margini ciò che l’intelletto spiegava”.. e poi Halley, la famiglia Herschel, Adams, Le Verrier, Bessel, Lord Rosse, Fraunhofer, Shapley, Hubble, Maxwell, Einstein, Friedmann, De Sitter, Shipler, Lemaitre (forse il primo a intuire la singolarità iniziale), Gamov, Hoyle (inventore del termine Big Bang), Bond, Penzias e Wilson (scopritori della radiazione di fondo), Dicke..; arriviamo infine ai giorni nostri con un modello cosmologico a geometria sferica da cui riceviamo informazioni via via più distanti nello spazio e nel tempo fino alla superficie di ultima diffusione (solo 380'000 anni distante dal Big Bang).. “parendo inchiuso da quel ch’elli ‘nchiude” (Paradiso XXX 12).

Insomma un elegante viaggio plurimillenario scritto benissimo con dovizia di nozioni sempre calate nel proprio contesto storico culturale: una storia fatta da uomini non comuni le cui personalità si sono affrancate nei secoli. Da leggere e rileggere un capitolo alla volta!

Voto: 4,5/5

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