Osservatorio Astronomico Sormano - Sormano (CO) Italy

Galileo Galilei, Isaac Newton, Albert Einstein. Ci sono scienziati che possono essere considerati vere e proprie bandiere di un’intera disciplina, tale è la portata delle loro visioni e la misura nella quale hanno rivoluzionato la scienza, fino ad arrivare al punto nel quale la loro fama travalica i confini dei lori campi ed entra in quelli della cultura popolare e dell’immaginario comune.
Delle vere e proprie icone, tanto che qualsiasi uomo o donna, per quanto possa essere profano in materia scientifica, reagisce immediatamente nel momento in cui sente i loro nomi; magari non sapranno nello specifico ciò di cui si sono occupati o i dettagli del loro lavoro, ma sicuramente chiunque sa di chi si sta parlando. Un trattamento da vera superstar hollywoodiana, riservato solo agli uomini più grandi della nostra storia.

Stephen William Hawking è sicuramente un uomo che ha tutti requisiti necessari per entrare in questo ristretto club d’élite, l’uomo che è stato la bandiera della fisica nelle ultime 2-3 generazioni e il cui nome circola da anni non solo nella comunità scientifica ma anche sulla bocca dell’uomo comune. Che fosse uno dei favoriti della storia, predestinato a compiere grandi cose, lo si era capito fin da subito; il caso ha voluto infatti che non nascesse in un giorno qualsiasi ma in una data ben precisa e significativa: l’8 gennaio, lo stesso giorno in cui è morto Galileo. E quasi a voler chiudere un cerchio immaginario, ci ha lasciati lo scorso 14 marzo, lo stesso giorno in cui è nato Einstein. E per citare una delle frasi più famose dello stesso Einstein, pronunciata durante una celebre discussione con Plank, “Dio non gioca dadi”, quasi a sottolineare che l’indeterminazione, l’incertezza e le coincidenze non possono esistere in questo mondo. Un ruolo nella storia che è stato riconosciuto anche da coloro che appartengono ai campi più disparati, come la fantascienza; significativa (e quasi profetica) in questo senso è stata ad esempio una puntata della serie Star Trek – The Next Generation, nella quale Hawking si trova a bordo dell’astronave Enterprise e gioca a poker nientemeno che con le proiezioni olografiche di Newton e Einstein, quasi a ribadire il suo posto accanto a loro nella storia.

Nato a Oxford nel 1942, Hawking studiò matematica, fisica e scienze naturali all’università di Oxford, contro l’opinione paterna il quale preferiva che il figlio seguisse le sue orme diventando medico, e in seguito conseguì il dottorato in matematica e in fisica teorica. Il suo lavoro ha rivoluzionato la cosmologia, partendo da nuovi modelli che spiegano l’origine dell’universo (il cosiddetto stato di Hartle-Hawking), fino ad arrivare a ciò per il quale è maggiormente noto nell’immaginario comune, ossia i suoi studi sui buchi neri. Egli ha infatti studiato le proprietà essenziali che li caratterizzano (massa, energia e carica elettrica) oltre ad aver sviluppato le quattro leggi fondamentali che regolano la loro termodinamica. Ha poi postulato l’esistenza della cosiddetta radiazione di Hawking, asserendo come i buchi neri, dal punto di vista termodinamico, si comportino essenzialmente come dei corpi neri e pertanto emettono questa particolare radiazione e, di conseguenza, fossero soggetti ad una lenta ma inesorabile “evaporazione”. Ha inoltre affrontato il problema del paradosso dell’informazione, ossia ha cercato di capire cosa succede alla materia che entra in un buco nero.

Famosa in questa senso una sua frase, che si riferisce a quella sopracitata di Einstein: “ Einstein sbagliò quando disse: 'Dio non gioca a dadi'. La considerazione dei buchi neri suggerisce infatti non solo che Dio gioca a dadi, ma che a volte ci confonde gettandoli dove non li si può vedere”. Lavori eccezionali, ma l’assenza di prove sperimentali a sostegno delle sue idee gli ha sempre precluso a possibilità di vincere il premio Nobel. Basti pensare a quanto accaduto con le onde gravitazionali, la cui esistenza fu postulata più di cento anni fa, o alle ipotesi circa il bosone di Higgs, anch’esse risalenti a decenni fa, ma premiate con questo riconoscimento solo di recente quando finalmente la tecnologia ci ha permesso di raccogliere le prove concrete e inconfutabili della correttezza di queste teorie. Tuttavia l’importanza scientifica di Hawking non risiede solo nel suo lavoro di ricerca, ma anche (e soprattutto hublot replica watches) in quello di divulgazione. Divenuto docente di matematica all’università di Cambridge nel 1979, Hawking fu insieme a Richard Feynman il più grande e carismatico divulgatore scientifico dello scorso secolo, ed è forse questo immenso lavoro a costituire la sua più grande eredità.

Ma ciò per cui Hawking è maggiormente noto e viene ricordato sono senz’altro il suo lato umano e il suo straordinario attaccamento alla vita. A soli 21 anni gli venne diagnosticata la SLA (sclerosi laterale amiotrofica), con un’aspettativa di vita di soli 3 anni. Lo scienziato ha resistito fino al suo 76° compleanno, vivendo al massimo ogni singolo istante, mostrando una vitalità senza eguali e divenendo un esempio per tutti e un simbolo per moltissimi. Una vita vissuta all’insegna dell’ironia e della leggerezza, la quale ha cercato di ispirare più gente possibile. Straordinario non solo come scienziato ma prima di tutto come uomo, un uomo che vogliamo ricordare con una delle sue frasi più famose: “Ricordatevi di guardare verso le stelle e non giù verso i vostri piedi. Cercate di dare un senso a ciò che vedete e ponetevi delle domande su ciò che fa esistere l’universo. Siate curiosi. E per quanto la vita possa sembrare difficile, c’è sempre qualcosa che potete fare per farcela”.

BOLLETTINO ASTRONOMICO

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