Osservatorio Astronomico Sormano - Sormano (CO) Italy

31 MAGGIO 2020. ORE 16:16 (ora italiana).
Dopo 19 ore di volo più che confortevole, gli astronauti Bob Behnken (50 anni) e Douglas Hurley (54 anni) sono sbarcati sulla Stazione Spaziale Internazionale con un anticipo di circa 10 minuti. Il momento dell’attracco è uno dei momenti più delicati di una missione: è infatti paragonabile all’atterraggio di un aeroplano, con la differenza che avviene a velocità molto più elevate (l’equipaggio viaggiava a circa 28.800 chilometri all’ora!) e con un margine di errore sicuramente più piccolo. Fortunatamente, l’aggancio della capsula Dragon al modulo Harmony, coadiuvato da 12 ganci, è stato da manuale, anche perché eseguito in maniera automatizzata dal sistema di bordo.

Solamente alle 18:45 gli sportelloni della Stazione si sono aperti e l’equipaggio dell’ISS ha potuto accogliere i due astronauti.

Ripercorriamo assieme le fasi salienti della missione SpaceX Demo 2, frutto della partnership americana tra pubblico e privato Nasa-SpaceX.

Innanzitutto, la prima fase di ogni missione spaziale (e non solamente nell’attuale situazione di emergenza sanitaria) è la cosiddetta “stabilizzazione della salute degli equipaggi di volo”: dal 13 maggio Bob Behnken e Douglas Hurley hanno iniziato il loro periodo di isolamento. Dopo la dovuta preparazione, si giunge al momento forse più emozionante e scenografico: il lancio, il quale per motivi di maltempo è stato rinviato da mercoledì 27 a sabato 30 maggio, nonostante fossero già pronti per il lancio.

Falcon 9” è il nome del lanciatore scelto per trasportare a 400 km dalla Terra, sull’orbita geostazionaria dell’ISS, la capsula Dragon 2; entrambi i sistemi riutilizzabili sono stati progettati e realizzati dall’azienda aerospaziale statunitense SpaceX, fondata dall’eccentrico ingegnere ed imprenditore Elon Musk.

La sequenza di avvio del lanciatore è iniziata poco prima delle ore 21:22 (ora italiana) ed ha previsto l’accensione del sistema propulsivo e il dovuto “conto alla rovescia”. Nella sala di controllo NASA era da parecchi anni che non si respirava una tensione simile: si stava per firmare un importantissimo successo totalmente americano nell’ambito delle esplorazioni spaziali. Difatti, l’equipaggio statunitense stava per salpare dalla base di Cape Canaveral (Florida, USA) per mezzo di lanciatore e navicella anch’essi americani.

Dieci minuti prima del fatidico istante, si osserva una nuvola di gas che circonda il lanciatore, che è dovuta allo scarico di ossigeno gassoso dai serbatoi, caricato quattro ore prima allo stato liquido. Poco prima del decollo si riceve la conferma della sicurezza dell’area di lancio e quindi, dopo aver pressurizzato i serbatoi, tre secondi prima del sollevamento da terra del razzo si avviano i nove motori Merlin del primo stadio del Falcon 9 e dunque un sistema computerizzato ordina al supporto di lancio di rilasciare il veicolo per il volo. Al termine del conto alla rovescia, il Falcon 9 si solleva, emettendo più di 5780000 Newton di spinta (per rendere l’idea, è circa 4,5 volte più forte della spinta al decollo di un velivolo di aviazione civile di grosse dimensioni, come l’A380!). Il commento dell’astronauta italiano Luca Parmitano è stato:” Goosebumps” ossia “pelle d'oca”. Dopo un minuto e dieci secondi dal liftoff, Falcon 9 viaggiava già a velocità supersonica ed ha passato poco dopo l’area di massimo stress aerodinamico, dovuto alla combinazione degli effetti dell’alta velocità del razzo e l’atmosfera terrestre; a 159 secondi di volo, il primo stadio è stato sganciato all’altezza di 80 km, viaggiando a circa Mach 10 (10 volte la velocità del suono). Grazie alla propulsione del secondo stadio, la navicella è riuscita ad immettersi su un’orbita LEO, ovvero un’orbita “bassa” e geostazionaria. A 8 minuti e mezzo nell’abitacolo della navicella ha iniziato a fluttuare un dinosauro peluche di Jack, figlio di Hurley: “Tremor the Dinosaur” è stato usato come strumento per far apprezzare la condizione di zero-g a chi come noi è rimasto sulla Terra. A nove minuti e 27 secondi, anche il secondo stadio è stato sganciato. Gli stadi del lanciatore, così come la capsula Dragon 2, sono riutilizzabili e sono ritornati ed in sicurezza dal proprietario, sulla Terra: l’idea di un veicolo riutilizzabile, grazie all’ammortizzamento dei costi, ha aperto definitivamente le porte alla possibilità di viaggi turistici nell’imminente prossimo futuro.

Passati questi dieci minuti di tensione, gli astronauti si sono finalmente rilassati, nell’attesa dell’attracco all’ISS, mostrando al mondo il comfort della futuristica capsula Dragon 2 di Musk, la quale si avvicina sempre di più alla descrizione di navicella spaziale dei romanzi e film di fantascienza.

B. Behnken e D. Hurley si sono tolti le tute spaziali “Starman” (pensate dal designer di Hollywood Jose Fernandez, che ha lavorato anche ai costumi di Batman vs Superman e The Avenger) rimanendo in pantaloni e t-shirt, hanno giocato un po’ con Tremor the Dinosaur e dormito otto ore; a svegliarli sono state le note della canzone dei Black Sabbath Planet Caravan.

Ma perché questa missione è così importante? Come già detto, è la prima americana fino al midollo d a diversi anni. L’ultima risale all’8 luglio del 2011 quando lo Space Shuttle “Endeavour” partì da Cape Canaveral (Florida) per la missione Sts-135.

Frutto della collaborazione tra privato (SpaceX) e pubblico (NASA), la missione ha permesso il primo viaggio spaziale con trasporto di astronauti attraverso un lanciatore e capsula di un’azienda privata. Una volta che la Dragon 2 riporterà gli astronauti sulla Terra, Elon Musk otterrà la certificazione al programma Commercial Crew della NASA, con il permesso di effettuare voli a basse orbite in collaborazione con l’ente. “SpaceX Demo 2”, grazie alla capacità dei sistemi di lancio di essere riutilizzabili abbattendo gli esorbitanti costi solitamente legati a questi viaggi, vuole essere il primo grande passo verso l’espansione umana oltre il nostro pianeta, verso la possibilità di viaggiare “comodamente” verso Luna e Marte, come abbiamo visto al cinema…

“Speriamo che sia solo il primo passo” ha dichiarato Elon Musk.

E’così che Bob Behnken e Douglas Hurley hanno firmato un altro grande successo nella storia dei viaggi spaziali, lasciando a nasi in su ad ammirare la potenza del Falcon 9 e del lavoro di anni e anni di ricerca e sperimentazione di aziende private, non solo il popolo americano, ma tutto il mondo.

SpaceX demo 2, missione 100% americana con volo umano
SpaceX demo 2, missione 100% americana con volo umano

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