Gli astronomi, gli astrofili e gli appassionati di astronomia di tutto il
mondo sono in fervente attesa: una piccola stella di magnitudo 10, fino
ad ora anonima, è prossima a esplodere, aumentando la sua
luminosità di 1500 volte e diventando visibile a occhio nudo per quasi
una settimana.
La stella in questione è una "nova ricorrente" chiamata T CrB, situata
nella costellazione della Corona Boreale, facilmente identificabile per
la sua forma a ferro di cavallo tra le costellazioni di Ercole e del
Bovaro. Per individuarla, si può tracciare una linea immaginaria tra le
due stelle più luminose del cielo settentrionale, Arturo e Vega,
puntando alle coordinate 15h59m30s di ascensione retta e +25°55'13"
di declinazione.
T CrB è un sistema binario situato a circa 2600 anni luce dalla Terra,
composto da una nana bianca, residuo di una stella delle dimensioni
della Terra ma con una massa simile a quella del nostro Sole, e da una
gigante rossa la cui atmosfera, ricca di idrogeno, viene continuamente
catturata dalla gravità della nana bianca. Il materiale catturato forma
un disco di accrescimento che spiraleggia verso la superficie della
nana bianca, aumentando la pressione e la temperatura fino a
innescare reazioni di fusione termonucleare che espellono il materiale
accumulato. Questo processo può ripetersi per migliaia di volte a
intervalli irregolari tra 1000 e 100000 anni, ma nel caso di T CrB il ciclo
si ripete ogni circa 80 anni. Il primo avvistamento registrato risale a
oltre 8 secoli fa, e l'ultima esplosione visibile dalla Terra avvenne nel
1946. Ora, la curva di luce di T CrB mostra un comportamento simile a
quello osservato prima dell'eruzione del 1946, facendo prevedere
un'esplosione entro settembre 2024.
La foto scattata in osservatorio il 27 giugno 2024, mostra T CrB nella
sua fase quiescente, dominata dalla luce della gigante rossa. Questa
stella ha dimensioni enormi, con un raggio 75 volte maggiore di quello
del Sole e una massa superiore del 12%. La nana bianca, più
massiccia del 20% ma 9000 volte più piccola, orbita attorno alla
gigante rossa ogni 8 mesi a una distanza di 80 milioni di km (se T CrB
fosse al posto del Sole, l'orbita della nana bianca sarebbe vicina a
quella terrestre). Se la nana bianca fosse stata il 16% più massiccia,
l'accumulo di materiale superficiale avrebbe superato il limite di
Chandrasekhar (1.44 masse solari), provocando una supernova di tipo
Ia.
Ci sono una decina di novae ricorrenti visibili nella Via Lattea pronte ad
esplodere nel corso dei prossimi decenni, ma T CrB è senz’altro la più
luminosa e prossima all’eruzione nell’emisfero boreale.
Sarà quindi uno spettacolo osservare questo evento, che capita una
volta nel corso della vita: tenete d’occhio i siti astronomici che non
mancheranno di segnalarlo.