Osservatorio Astronomico Sormano - Sormano (CO) Italy

Finalmente, dopo una lunga attesa, un nuovo gruppo di macchie solari di dimensioni considerevoli ha fatto la sua comparsa sulla superficie del Sole.

Sembra dunque che il nuovo ciclo solare, il numero 25, sia cominciato: sono passati parecchi mesi dalla fine di quello precedente, mesi durante i quali il Sole è stato completamente spotless (ossia, privo di macchie), anche se con diversi falsi allarmi circa una possibile ripresa. Come possiamo essere certi che non si tratti nuovamente di caso isolato? In fondo sono solo due le macchie denominate AR2785 e AR 2786 e la loro attività raggiunge a malapena il livello B4, che è estremamente basso.

Innanzitutto, come accennato in precedenza, stavolta le loro dimensioni sono veramente degne di nota: in particolare, la AR2786 è talmente grande da poter contenere comodamente tutti e quattro i pianeti rocciosi del nostro Sistema Solare (Mercurio, Venere, Terra e Marte) ed è persino più grande della famosa Macchia Rossa di Giove. Queste macchie sono osservate e studiate da circa una settimana quando, per effetto della rotazione del Sole, hanno fatto la loro comparsa nel lembo sud-est della nostra stella; in quel momento, come detto, la loro attività era molto bassa. Ma nei giorni precedenti, poco dopo la loro formazione, quando si trovavano sul lato opposto del Sole (non visibili da Terra) la musica era ben diversa: le macchie sono state la fonte di alcuni flare molto violenti. Quello del 29 novembre scorso, di classe M4, è stato classificato il più potente degli ultimi 3 anni. Questi indizi sembrano aver trovato una certezza nella comparsa di un’ulteriore macchia, la AR 2790, e di alcune marcate protuberanze lungo tutto il bordo solare.

Anche noi dall’Osservatorio Astronomico di Sormano non potevamo non essere testimoni della ripartenza del nuovo ciclo solare; lo scorso 27 novembre, in condizioni meteo non ottimali per la qualità finale delle immagini, abbiamo effettuato delle riprese in luce bianca, ossia nella sua luce naturale, così come vediamo normalmente il Sole; in questa immagine è ben visibile intorno alla parte più scura delle macchie solari, la cosiddetta zona di penombra, sfumatura dovute alle differenze di temperature delle varie regioni: più bassa è la temperatura più risulta scura l’area. Una seconda ripresa è stata effettuata invece con un filtro H-Alpha in grado di dare maggior risalto alla luce emessa dall’idrogeno, costituente fondamentale del Sole. L’utilizzo di questo particolare filtro evidenzia tutti i dettagli della superficie solare facendo notare come essa non sia liscia come sembrerebbe in luce bianca. Inoltre esalta anche la caotica disposizione delle numerose strutture causate delle potenti forze magnetiche in continuo movimento.

Nelle due immagini si vede chiaramente la differenza tra la caotica superficie in Halfa e la più apparentemente tranquilla in luce bianca.

Ci auguriamo di superare al più presto questo brutto periodo per tornare ad avere con noi il sempre attento e caloroso pubblico utilizzando la nostra strumentazione per osservare direttamente questi spettacolari fenomeni.

Macchie Solari 2785 e 2786: L'alba di un nuovo ciclo

BOLLETTINO ASTRONOMICO

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