Osservatorio Astronomico Sormano - Sormano (CO) Italy

L'asteroide 2016 AA e' il primo asteroide scoperto quest'anno. Si tratta di un tipico asteroide della fascia principale che compie un giro di rivoluzione intorno al Sole ogni circa 4 anni terrestri. Un oggetto quindi che non richiederebbe un attenzione particolare se non fosse che a Sormano la sua orbita e' stata scoperta "a tavolino" prima ancora che con le sole osservazioni. Come è noto nei secoli passati il calcolo dell'orbita di una cometa o di un asteroide teneva impegnato un "calcolatore umano" per settimane se non addirittura mesi. Al giorno d'oggi, fortunatamente, il compito di risolvere rapidamente e con precisione le centinaia di migliaia di equazioni necessarie a completare questo tipo di calcolo e' affidato ai computer. Ma benché insostituibili da questo punto di vista, l'intervento umano ancora oggi puo' fare la differenza. E' questo il "caso" appunto di 2016 AA.

Se vogliamo trattarlo proprio come un caso giudiziario allora potremmo dire che l'accusa (nelle vesti del calcolatore della sua orbita) ha ritenuto l'imputato (2016 AA) colpevole di essersi reso visibile nel 2003 (con la sigla 2003 XO22) e nel 2014 (con la sigla 2014 RU40). Con le sole due notti (almemo ufficialmente) di osservazioni disponibili nel 2016, più precisamente il 1 e 2 gennaio, la difesa ha tuttavia avuto buon gioco nel respingere una tale asserzione sostenendo giustamente che l'identificazione non può essere basata su un arco osservativo così piccolo. Il giudice dal canto suo non ha potuto far altro altro che convalidare la tesi della difesa chiedendo all'accusa di produrre nuove prove per poter incriminare l'imputato. Le nuove prove in questo caso sarebbero potute arrivare solo dalla ri-osservazione dell'oggetto. Infatti se le identificazioni proposte dall'accusa fossero state corrette l'oggetto avrebbe dovuto trovarsi in cielo a pochi secondi d'arco di distanza dal punto previsto dalla nuova orbita. Se viceversa nella posizione calcolata non fosse stato rilevato alcun asteroide allora la ragione sarebbe andata alla difesa.

Cosi' a metà maggio il telescopio dell'Osservatorio e' stato puntato verso le coordinate suggerite dall'accusa. Purtroppo nel corso dei cinque mesi passati dalle prime osservazioni, le mutate condizioni di visibilita' hanno reso il compito alquanto gravoso. L'asteroide nel frattempo aveva infatti perso gran parte della sua luminosita' e a peggiorare la situazione il fatto che dopo cosi tanto tempo il suo spostamento sulla volta celeste aveva portato 2016 AA molto piu' vicino al Sole dal nostro punto di vista prospettico. D'altro canto l'alternativa era quella di attendere qualche anno affinché le condizioni geometriche fossero di nuovo favorevoli alla sua osservazione da Terra. In altri termini il tempo stringeva! Dopo alcuni tentativi non del tutto fruttuosi, finalmente è giunta la prova decisiva. Il 24 maggio, infatti approfittando di una sera particolarmente limpida, il telescopio e' riuscito a catturare la flebile luminosita' dell'asteroide a meno di un paio di secondi d'arco dalla posizione prevista.

BOLLETTINO ASTRONOMICO

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