Osservatorio Astronomico Sormano - Sormano (CO) Italy

Il nostro Sole sta continuando il suo lento e prolungato risveglio. Sono passati due anni ormai dall’ultimo periodo di intensa attività solare e, se escludiamo una serie di violenti e improvvisi flare (ossia, gigantesche esplosioni estremamente energetiche) ad inizio anno, l’attuale ciclo resta molto quieto e privo di fenomeni particolarmente interessanti. Non ci sono state infatti esplosioni, né tempeste magnetiche, né CME (Coronal Mass Ejection, ossia violenti rilasci di particelle solari nello spazio), né tantomeno l’apparizione di macchie solari di dimensioni quantomeno discrete; anzi, negli ultimi mesi sono stati più i giorni in cui la nostra stella è apparsa spotless, ossia completamente priva di macchie rispetto a quelli in cui erano presenti.

A rompere questa situazione calma e monotonia ci pensa ogni tanto qualche piccola protuberanza, ossia un’enorme getto di plasma solare che improvvisamente viene scagliato verso l’alto formando una gigantesca colonna. Questo almeno fino allo scorso 7 settembre, quando un lieve incremento del campo magnetico solare in uno specifico punto della superficie (detta fotosfera) ha generato una protuberanza gigantesca. L’oggetto è visibile nelle riprese fotografiche riportate qui accanto; si tratta di una protuberanza alta circa 100 000 Km, il che significa che potrebbe contenere il nostro pianeta Terra una decina di 10 volte! Le due foto sono state riprese a distanza di circa due ore l’una dall’altra; nonostante l’intervallo relativamente breve, è ben visibile l’evoluzione di questo oggetto e le modifiche a cui esso è andato incontro. In particolare, si può iniziare a vedere come il materiale sollevato stia ricadendo sulla superficie solare sotto l’effetto della sua forza di gravità; l’impatto provocherà una serie di esplosioni che genereranno una serie di flare molto più piccoli a distanza ravvicinata tra loro.

Contemporaneamente a questo evento, è stato registrato un lieve incremento dell’attività solare: la temperatura delle aree più fredde della nostra stella è aumentata del 10%, mentre l’emissione di particelle del 50%; inoltre, l’intensità del campo magnetico è passata da 1,6 gauss a 2,0. Questo a ricordarci che il risveglio di questo ciclo, anche se lento, è sempre presente e costante.

BOLLETTINO ASTRONOMICO

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