Osservatorio Astronomico Sormano - Sormano (CO) Italy

Perché la cometa 2I/Borisov non è un oggetto come tutti gli altri ed è stata definita una delle più importanti scoperte astronomiche dell'anno appena trascorso?

La sua peculiarità risiede proprio in quella "I" presente nel suo nome indica infatti la sua provenienza "interstellare". Scoperta lo scorso 30 agosto dall'omonimo astrofilo ucraino questa cometa, all'apparenza simile a tutte le altre, si è distinta subito per un tratto unico: un'orbita molto eccentrica, aggettivo che in astronomia non significa "strano" ma molto allungata e schiacciata. La spiegazione è una: la Borisov è una cometa interstellare, ossia proveniente da un altro sistema solare e momentaneamente di passaggio nel nostro; si tratta del secondo oggetto di questo tipo, dopo il famoso 'Oumuamua scoperto qualche tempo fa. A differenza del suo predecessore, però, la 2I è stata ampiamente osservata e studiata, e continua ad essere monitorata senza sosta.

Tredici giorni dopo la scoperta, l'11 settembre 2019, ha ricevuto la denominazione ufficiale C/2019 Q4 (Borisov) dal Minor Planet Center.
Quando però, a seguito delle numerose osservazioni astrometriche effetuate tempestivamente anche dal nostro Osservatorio e dalla postazione di Bellagio, è divenuto certo che l'orbita percorsa dalla cometa fosse caratterizzata da un valore dell'eccentricita superiore a 3 e che quindi l'oggetto provenisse dall'esterno del Sistema Solare, il Minor Planet Center l'ha riniminata 2I/Borisov riconoscendone ufficialmente la sua natura interstellare.

Successivamente la cometa è stata individuata in immagini d'archivio di prescoperta risalenti al 13 dicembre 2018 quando si trovava più di un miliardo di km dal Sole. La sua direzione di provenienza sembra essere quella della costellazione di Cassiopea (alcuni astronomi hanno ipotizzato il sistema binario Kruger 60, a 13 anni luce da noi), la vanitosa regina d'Etiopia condannata a passare 6 mesi l'anno appesa a testa in giù nel cielo , e proseguirà il suo viaggio verso la costellazione australe del Telescopio ad una velocità di oltre 120 000 Km/h. Al momento della sua scoperta si trovava ad oltre 400 milioni di Km dalla nostra Terra, ma tra il 28 e il 29 dicembre ha superato il perigeo (ovvero la minima distanza dal nostro Pianeta) a "soli" 300 milioni di Km. Durante la sua marcia di avvicinamento alle regioni più interne del Sistema Solare, la 2I ha iniziato a produrre una coda: a fronte di un nucleo stimato in poco meno di 2 Km di diametro, la coda ha raggiunto un'estensione di circa 150 000 Km.

Analisi spettroscopiche della Borisov dimostrano una similitudine alle comete di lungo periodo del nostro Sistema Solare.
Tuttavia, anche al massimo del suo splendore la Borisov è rimasta un oggetto molto debole, raggiungendo al la 15°magnitudine, impossibile da vedere a occhio nudo o con un "normale" telescopio, ma solo con strumenti importanti utilizzando lunghe esposizioni fotografiche come quella a fianco realizzata poco prima dell'alba lo scorso 10 dicembre quando si trovava alla minima distanza dal Sole.

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