2020 QG una collisione mancata

• 22 agosto 2020

Lo scorso 16 agosto un piccolo corpo celeste denominato provvisoriamente ZTF0DxQ del diametro stimato in alcuni metri ha sorvolato il nostro pianeta a poco meno di 3000 km. dalla superficie.
Nessuno si è accorto del suo rapido avvicinamento dato che, come si è scoperto successivamente verificando l'orbita, proveniva da una direzione in cui la presenza del Sole ne impediva l'osservazione. L'asteroide ha potuto così raggiungere "indisturbato" il suo punto di minima distanza dalla superficie terrestre intorno alle 6 del mattino del 16 agosto 2020 (ora italiana).

Quindi, "sfrecciando" alla fantastica velocità di oltre 10.000 km orari, si è allontanato definitivamente. Soltanto sei ore più tardi, quando all'Osservatorio di Monte Palomar in California erano le 3.20 del mattino (le 12.20 in Italia) l'oggetto veniva fotografato apparendo come un puntino luminoso di 18a magnitudine tra le costellazioni di Pegaso e Pesci. La stessa sera l'asteroide veniva immortalato anche in Europa e più precisamente in Germania, Francia e Inghilterra.

Sfortunatamente le condizioni meteo ne hanno impedito l'osservazione dall'Italia. I calcoli eseguiti immediatamente presso il nostro Osservatorio hanno indicato un passaggio molto ravvicinato stimato di poco inferiore alla metà del diametro terrestre. La massa gravitazionale della Terra ha potuto in tal modo modificarne l'orbita influendo sulla sua traiettoria; per esempio riducendo, di una trentina di giorni, il suo periodo di rivoluzione intorno al Sole che è pari a circa 1000 giorni. Fortunatamente le contenute dimensioni di oggetti di questo tipo non rappresentano alcun pericolo per il nostro pianeta e anche nei casi di collisione il corpo si frantumerebbe quasi interamente nell'alta atmosfera. Tutt'al più si assisterebbe a una spettacolare fiammata in cielo tipica dei superbolidi.

A tal proposito occorre ricordare che sono almeno tre gli oggetti, simili a 2020 QG, che sono precipitati sulla Terra negli ultimi 6 anni senza fare danni.
Si tratta di 2014 AA: il 2 gennaio 2014, 2018 LA: il 2 giugno 2018 e infine 2019 MO: il 22 giugno 2019.