Osservatorio Astronomico Sormano - Sormano (CO) Italy

La domanda che assilla molte persone è “Dove andremo a finire se si continua in questo modo?”. Cercare nell’astronomia una risposta a questo dubbio esistenziale, appare fuori luogo e forse anche pretenzioso; ma se ci limitiamo al significato letterale della domanda, senza cogliere l’aspetto retorico insito, allora è proprio qui nella scienza degli astri, che possiamo con ragionevole certezza capire dove siamo e soprattutto dove andremo.

Per estorcere l’arcano segreto, e quindi definire la nostra posizione e la meta del nostro viaggio, occorre effettuare un veloce ripasso dei moti fondamentali della Terra, evidenziandone alcune peculiarità che sfuggono a una indagine preliminare e che non vengono approfonditi durante il percorso scolastico quando si insegna unicamente l’alternanza di giorni e stagioni. Se la prima è frutto della rotazione della Terra attorno al suo asse, la seconda dipende dai parametri orbitali terrestri e dall’inclinazione di tale asse rispetto al piano dell’eclittica (23.67° per la precisione) che modificano il flusso solare alla superficie terrestre: sulla Terra l’eccentricità attuale dell’orbita comporta una variazione del flusso solare di solo il 7% (maggiore in inverno al perielio), mentre, alla latitudine di Roma, l’inclinazione dell’asse di rotazione provoca un effetto cinquanta volte superiore (in pratica la radiazione giornaliera in kWh/m2 incidente su un pannello solare varia di un fattore quattro fra Giugno e Dicembre).

Per avendo una frequenza di solo 12 microHz (1 giro al giorno), la velocità di rotazione della Terra all’equatore è di 1670 km/h. L’apparente lentezza degli astri, visibile solo con foto a lunga esposizione, in realtà si traduce in una frenetica corsa a circa 450 m/s: la Terra ruota in senso antiorario, quindi ogni punto della sua superficie si sposta in direzione EST con una velocità proporzionale alla latitudine. Anche quando ci sembra di essere inattivi, in realtà stiamo correndo a una velocità ben superiore a quella del suono nell’aria (a meno di non stare ai poli): ecco perchè le basi di lancio dei missili sono sempre nelle vicinanze dell’equatore.

Inoltre, essendo il Sole posto a una distanza media di 150 milioni di km (1 Unità Astronomica) e l’orbita terrestre disposta su una ellisse a bassa eccentricità (1.7%), nel corso dell’anno la Terra percorre circa 940 milioni di km (6 UA) con un velocità media di circa 28 km/s: mica male pensando che ciò significa andata e ritorno sulla Luna in poche ore. La direzione di questo spostamento merita una riflessione: infatti, immaginando l’orbita circolare, la Terra si sposta in direzione ortogonale al Sole lungo l’eclittica e verso Ovest (essendo entrambi i sensi di rotazione antiorari, come visti da un osservatore sopra l’eclittica). Quindi a mezzodì identifichiamo la nostra direzione guardando verso il punto in cui tramonterà il Sole; al tramonto invece siamo rivolti in direzione opposta al moto, mentre nel culmine della notte volgendosi verso Est ecco spuntare la nostra meta e infine all’alba dobbiamo puntare gli occhi lungo l’eclittica dove il Sole culminerà in pieno giorno: perciò l’osservazione degli sciami meteorici è in genere migliore nella seconda parte della notte. La tabella allegata, indica in quale costellazione si trova la direzione di questo moto in ogni mese.


In realtà fin da inizio ‘800 misurando il movimento del Sole rispetto alle stelle limitrofe, si è notato come il Sole trasli verso un punto (detto apice solare che rappresenta la direzione tangente all’orbita solare attorno al baricentro della Via Lattea) situato nella costellazione di Ercole (18h 28m 0s di Ascensione Retta e +30° N di Declinazione) a Sud-Ovest della stella Vega nella Lira alla velocità di 20 km/s. Questa zona di cielo sale nel cielo orientale nella seconda parte delle notti primaverili quando i tre movimenti qui descritti (rotazione più rivoluzione terrestre e traslazione solare) si sommano convergendo nelle stessa direzione con una velocità complessiva di quasi 200'000 km/h rispetto alle stelle fisse.

Per gli amanti della fantascienza e dei viaggi temporali, qualsiasi viaggiatore o segnale proveniente dal futuro dovranno arrivare da questo punto: a proposito consiglio la lettura del bel libro Timescape di G. Benford.



Inoltre a soli 6° dal’apice solare è venuto a farci visita il primo asteroide interstellare 1I/’Ouamuamua: un oggetto oblungo di 250x30 metri con orbita iperbolica passato a 24 milioni di km dalla Terra il 14 Ott 2017; da un punto di vista statistico questa è la direzione privilegiata per un visitatore interstellare!

Insieme ad altre stelle più vicine appartenenti alle costellazioni di Cassiopea, Toro, Perseo, Orione, Cane Maggiore, Croce del Sud, Scorpione e Lupo, il Sole appartiene alla cosiddetta Cintura di Gould: una struttura ad anello di 3’000 anni luce che comprende numerose zone di formazione stellare (foto nebulosa Orione di Francesco Manzo).



Quasi tutte le stelle visibili a occhio nudo insieme agli ammassi aperti e alle nebulose più luminose fanno parte del Braccio di Orione: una zona minore della Via Lattea lunga 10'000 anni luce e spessa 3'500 anni luce interposta fra i Bracci di Perseo e del Sagittario. Dobbiamo inoltre tener conto del fatto che il Sole, come ogni altra stella della Via Lattea percorre una sua orbita attorno al centro galattico, che dista 25'000 anni luce, alla folle velocità di 250 km/s compiendo un’orbita completa ogni 240 milioni di anni. In pratica possiamo dire che il sistema solare è diventato maggiorenne da poco, visto che ne stimiamo un’età di 4,5 miliardi di anni! Quest’orbita inoltre non è circolare a causa della perturbazione dei bracci della galassia e attraversa il piano galattico ogni circa 75 milioni di anni con un andamento armonico: in questo periodo il Sole si trova 50 anni luce sopra il piano galattico da cui si allontana alla velocità di 7 km/s; fra 14 milioni di anni ci troveremo nel punto più alto dell’orbita (250 anni luce dal piano) e chissà che spettacolo sublime sarà osservare il cielo stellato in tutta la sua magnificenza senza le polveri galattiche che oggi bloccano la visione del centro della Via Lattea.



La nostra galassia appartiene al Gruppo Locale, un insieme di circa 70 galassie situate in una sfera di 10 milioni di anni luce il cui centro di massa si trova lungo la direzione della galassia di Andromedra. Il gruppo locale comprende tre galassie a spirale: Via Lattea, M31 (Andromeda) e M33 (galassia Girandola nel Triangolo) e molte altre tra cui le Nubi di Magellano M32, M110 (satelliti di Andromeda), NGC 6822 (galassia di Barnard nel Sagittario), NGC 147, NGC 185 e IC 10 (in Cassiopea), NGC 55 (nello Scultore), NGC 404 (in Andromeda), NGC 1569 e NGC 1560 nella Giraffa, IC 1613 (nella Balena) per citare quelle visibili in uno strumento amatoriale. In totale questo Gruppo Locale ha un massa di 1300 miliardi di volte quella del nostro Sole; l’analisi dei moti propri delle sue galassie ha evidenziato uno spostamento verso il blu nello spettro di M31. Pertanto si ricava che Via Lattea e Andromeda si avvicinano alla velocità di 100 km/s, con una probabile collisione in un tempo stimato in qualche miliardo di anni!

Ma non è finita qui: se saliamo di tre ordini di grandezza guardando una sfera di 100 milioni di anni luce, scopriamo un centinaio fra gruppi e ammassi di galassie (fra cui l’ammasso della Vergine, quello dell’Orsa Maggiore, Cani da Caccia, Scultore, Eridano, Fornace ..) che prende il nome di Superammasso Locale (o anche Superammasso della Vergine). Ebbene la nostra Via Lattea e tutto il Gruppo Locale si dirige in direzione ad una velocità di 200 km/s verso uno di questi ammassi: quello della Vergine che dista circa 60 milioni di anni luce comprendendo 1300 galassie i cui membri più brillanti (magnitudine inferiore a 10) sono M49, M87, M60 M86 e M85.

Tutte le galassie del Superammasso Locale recedono in accordo alla legge di Hubble (67,15 km/s/MPc o anche 10 m/a/UA), ma insieme a questo spostamento e’ affascinante osservare che tutto il Superammasso della Vergine sembra risentire dell’influenza gravitazionale del Grande Attrattore: un mostro da 6 milioni di miliardi di masse solari posto in cossispondenza di una struttura ancora più grande, chiamata Laniakea che fu individuata nel 2014: in un volume 15 volte maggiore attorno al Gruppo Locale (e quindi con un raggio di 260 milioni di anni luce) si trovano qualche centinaio di superammassi disposti su filamenti modellati dalla materia oscura. Una mega struttura composta da 100'000 galassie che sembrano essere le formazioni più grandi dell’universo: con l’ausilio dei radiotelescopi per mappare i moti propri dei superammassi si sono trovate ulteriori formazioni simili a Laniakea.



Pertanto la prossima volta che vorremmo inviare una bella cartolina internazionale ai nostri amici, per evitare che il postino possa sbagliare recapito, vi invitiamo ad aggiungere l’indirizzo completo: pianeta Terra, Sistema Solare, Cintura di Gould, Braccio di Orione, Via Lattea, Gruppo Locale, Superammasso della Vergine, Laniakea, Universo.

Ora però rispondere alla domanda del titolo è complicato: siamo passeggeri di un enorme mezzo di trasporto planetario: come su un auto in movimento possiamo osservare il panorama circostante da ogni lato, dal finestrino posteriore nella prima parte della notte, da quello anteriore dopo mezzanotte; ci spostiamo verso Est e di 90° verso Ovest a causa della rotazione terrestre e della sua rivoluzione attorno al Sole, il quale trascina il sistema solare in un duplice moto la cui direzione punta verso l’Ercole. Poco distante c’è poi la costellazione della Vergine, verso cui siamo tutti misteriosamente attratti ad oltre 720'000 km/h .. senza dimenticare che la via Lattea si avvicina ad oltre 350'000 km/h verso Andromeda.

Insomma, come dice Vasco Rossi, e’ tutto un equilibrio sopra la follia.

BOLLETTINO ASTRONOMICO

Scarica il Bollettino Astronomico mensile a cura del Liceo Galilei di Erba

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