Osservatorio Astronomico Sormano - Sormano (CO) Italy

Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana, alcune stelle esplosero e l’anno scorso di questi tempi ne avevamo catturato le loro flebili immagini, testimonianza della loro fine evolutiva come fonte di energia nucleare (si veda questo approfondimento: link).

Le Supernovae sono un mezzo che madre Natura ha elaborato per rifornire l’Universo di quella diversità chimica necessaria per formare atomi più pesanti dell’Elio che poi si possono combinare per costruire molecole di qualunque tipo: dal “banale” O2 (Ossigeno molecolare: peso atomico 32) o CH4 (Metano: peso atomico 16) fino alle molecole organiche più complesse come l’acido desossiribonucleico (DNA: peso atomico svariati miliardi). Da oltre quindici generazioni, 416 anni per la precisione, non assistiamo all’esplosione di una Supernova galattica e con crescente impazienza, soprattutto nell’ultimo secolo, la comunità scientifica attende.

E’ di questi giorni la notizia che una fra le super-giganti rosse candidate all’evento stia mostrando segnali anomali: Betelgeuse, la stella più brillante della costellazione di Orione e anche la decima più brillante in cielo, ha dimezzato la propria luminosità nel giro di qualche mese passando da una megnitudine media di 0,58 a 1,3. Da metà XIX secolo si usa una scala logaritmica per misurare la luminosità delle stelle perchè l’occhio umano risponde naturalmente in questo modo: una stella di 1° grandezza è 100 volte più luminosa di una di 6° grandezza; pertanto una differenza di 1 magnitudine corrisponde alla quinta radice di 100 ovvero pari a 2,5.

Questa perdita di luminosità non sorpende molto in realtà: abbiamo già osservato cali simili con un periodo di circa 6 anni: ma le oscillazioni non sono regolari e se ne vedono altre su scale temporali più brevi; già nel 2008 la luminosità era scesa a livelli simili a quelli attuali e nel 1985 ci si era avvicinati alla magnitudine +2, un indebolimento di oltre il 70%!

In ogni caso gli astrofili si sono subito mobilitati: ad occhio nudo si nota questo calo di luminosità! Betelgeuse è una stella colossale di classe spettrale M dal diametro di 1500 milioni di km: al posto del Sole la sua superficie esterna riempirebbe l’orbita di Giove o Saturno (c’è incertezza su questi valori) con un volume pari a 1,3 miliardi di stelle come il Sole. La sua massa stimata è di 15÷20 masse solari, con una densità media di 20 g/l (circa 50000 volte più leggera dell’aria). Questa stella ha soli 8 milioni di anni e ha abbandonato la sequenza principale dopo avere esaurito voracemente l'idrogeno contenuto nel suo nucleo; rispetto al Sole è in pratica una neonata!

Si trova in una fase piuttosto avanzata della sua evoluzione e si prevede che non viva a lungo in questo stato. I modelli astrofisici per questa tipologia di stelle sono incompleti: per esempio non sappiamo perchè le supergiganti rosse espellano enormi quantità di materiale pari al 40÷50% di quella iniziale: recenti osservazioni dell’interferometro ALMA e dell’HST, mostrano Betelguese come un punto caldo ampio e luminoso con un grande pennacchio asimmetrico di materiale che si estende fino a 6 volte il suo diametro e allineato con il suo asse di rotazione (ciò suggerisce una perdita di massa particolarmente intensa nelle regioni polari). La sua rarefatta atmosfera viene squassata continuamente da violenti moti convettivi che contribuiscono alle variazioni di luminosità. Prima o poi, con l'esaurirsi di tutto il combustibile, la stella concluderà la sua esistenza esplodendo in una Supernova di tipo II.  Tutto questo probabilmente avverrà tra migliaia di anni ma, anche se dovesse accadere domani (e tutti noi ne facciamo il tifo), non esiste un vero pericolo per la vita sulla Terra: data la distanza di circa 650 anni luce (fino a poco tempo fa si stimava un distanza inferiore del 20%), il flusso di raggi X e gamma sarebbe ridotto e la nostra atmosfera ci schermerebbe in maniera adeguata. In compenso, per svariate settimane, l'astro rivaleggerà con la luminosità della Luna e sarà visibile anche di giorno! Ok gli astrofotografi più esigenti potrebbero lamentarsi di questa nuova fonte di luce, ma sarebbero ripagati da uno spettacolo unico nella vita di un uomo.

Cieli sereni

Suggeriamo la lettura di questi link per approfondimento:
Sky And Telescope
Space Weather
OAS approfondimento


Orione è una delle più belle costellazioni invernali.

Nell’immagine ripresa in questi giorni la vediamo brillare sopra il nostro osservatorio con l’inconfondibile allineamento delle tre stelle della Cintura di Orione.

Betelgeuse è la stella più luminosa, con forte dominante rossastra, sopra la Cintura indicata dai due trattini.

BOLLETTINO ASTRONOMICO

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