Ombre sul Sole

• 22 settembre 2016

Fotografare un transito della Stazione Spaziale Internazionale in pieno giorno? E’ un’impresa possibile! Come noto, la ISS è un oggetto estremamente semplice da osservare durante la notte: con le sue 420 tonnellate di metallo distribuite su una superficie maggiore di quella di un campo da calcio, la stazione riflette in maniera veramente eccellente i raggi solari; se aggiungiamo poi il fatto che dista da noi soltanto 400 Km, il risultato finale è un oggetto luminosissimo, una “stella” che si muove rapida nel cielo e la cui magnitudine può addirittura superare quella di Venere! Bisogna solo aspettare una notte favorevole, ossia quella in cui l’orbita dell’ISS la porti a transitare proprio sopra le nostre teste mentre è illuminata dalla luce del Sole; anche in questo caso, la condizione è facile da soddisfare: muvendosi ad una velocità di quasi 28.000 Km/h, la stazione compie 15 volte il giro della Terra ogni giorno. Di conseguenza, le occasioni per vederla sono molte: in media, ogni località può godere di almeno due o tre passaggi al mese, che possono diventare anche una decina nei mesi particolarmente favorevoli.

Ma come fare per vederla di giorno, quando la luce del Sole copre completamente la luminosità della stazione? Paradossalmente, è proprio il Sole a fornirci la chiave per questo tipo di osservazioni: è infatti possibile riprendere il passaggio della stazione nel momento in cui transita davanti al disco solare. Contrariamente a quello che si può pensare, questo tipo di passaggi sono abbastanza frequenti proprio in virtù dell’elevato numero di orbite che la ISS compie ogni giorno. Anche le dimensioni dell’oggetto da fotografare non sono un problema: il diametro apparente della stazione è di circa 44” d’arco, ossia quasi come quello di Giove in opposizione, e quindi è risolvibile da un gran numero di strumenti. Le difficoltà per questo tipo di osservazioni sono essenzialmente due. La prima riguarda lo stretto corridoio di passaggio della ISS; in altre parole, si ha la stessa problematica che riguarda le eclissi di Sole: il passaggio è visbile solo da un’area molto limitata, costituita da un corridoio piuttosto lungo ma largo soltanto centinaia di metri.

La posizione dell’osservatore è dunque fondamentale: un piccolo spostamento dalla posizione ottimale può significare l’impossibilità di vedere il passaggio. La seconda difficoltà riguarda l’elevata velocità della stazione, che si traduce in un tempo di transito estremamente ridotto: il moto apparente della ISS è di circa 1° al secondo, il che significa che il suo passaggio davanti al disco solare dura generalmente meno di due secondi. E’ dunque fondamentale una previsione estremamente accurata circa l’ora esatta del transito in una data località, visto che anche la minima incertezza può rischiare di farci perdere questo fenomeno. Ma superate queste difficoltà, il risultato lo potrete osservare nella fotografia e nel video riportati qui a fianco.

Lo scorso 8 agosto ci prepariamo infatti a documentare un transito visibile da alcune località in Brianza. scegliamo una postazione con passaggio centrale al disco del Sole alla periferia di Seregno in aperta campagna.L' appuntamento calcolato da CalSky è per le ore 19, 29 minuti e 40 secondi. Sistemati gli strumenti con una mezz'ora di anticipo aspettiamo impazienti controllando continuamente il segnale orario fornito da un computer. Pochi secondi prima del transito iniziamo a scattare a raffica con una reflex munita di teleobiettivo mentre un'altra fissata ad un piccolo telescopio riprende un breve video. Anche se le condizioni di ripresa non erano ottimali, con il Sole basso sull'orizzonte ed una pesante foschia per la caldissima giornata estiva siamo comunque soddisfatti del risultato. Sul disco del Sole risultano ben visibili anche due gruppi di macchie solari che fanno da contorno a questo splendido passaggio dell’ISS.