Osservatorio Astronomico Sormano - Sormano (CO) Italy

Cosa c’è di meglio di puntare un oggetto con il telescopio e poterne invece ammirare due in colpo solo? E’ ciò che succede quando posiamo lo sguardo su M51.

Questo oggetto, situato nella costellazione dei Cani da Caccia a relativamente poca distanza dal Boote e dalla luminosissima Arturo, è costituito da due galassie distinte:
La prima, più grande e famosa, è la Galassia Vortice (o Whirlpool Galaxy), conosciuta anche come NGC 5194 o M51A;
La seconda è una piccola galassia satellite, nota come NGC 5195 o M51B, che appare come un vistoso rigonfiamento di uno dei bracci di spirale di M51A.

Oggetto circumpolare e di notevole luminosità, M51 è visibile dall’emisfero boreale praticamente tutto l’anno, e la sua componente principale è alla portata persino di un buon binocolo. La storia delle sue osservazioni, tuttavia, è piuttosto lunga e ha necessitato l’intervento di diversi astronomi. Il primo ad individuarla fu Charles Messier, che la scrutò il 13 ottobre 1773 mentre era intento ad osservare una cometa; egli la inserì nel suo catalogo, definendola “una doppia nebulosa”. Nel 1781 fu invece Pierre Méchain ad indentificare la componente B, anche se non fu in grado di stabilire se i due oggetti fossero realmente vicini o se si trattasse di un semplice fenomeno di prospettiva. Poco tempo dopo William Herschel, aiutato dal figlio John, notò la sua struttura particolare, notando “uno strano effetto ottico” attorno al suo nucleo, effetto che alcuni suoi colleghi paragonarono vagamente all’aspetto di Saturno. Bisogna aspettare però più di 50 anni per chiarire la natura di questo “effetto ottico”, quando William Parsons, conte di Rosse, capì nel 1845 che l’oggetto aveva in realtà una forma a spirale. E’ interessante notare che M51 è stato il primissimo oggetto nella storia per il quale si osservò una struttura di questo tipo, e che solo negli anni ’20 del XX secolo, grazie agli studi di Edwin Hubble sulle variabili Cefeidi, si capì che queste “nebulose a spirale” (come venivano chiamate fino a quel momento) erano invece galassie. L’avvento dei radiotelescopi ha infine dimostrato che le componenti A e B sono senza ombra di dubbio in stretta interazione tra di loro.

Situata a 23 milioni di anni luce dalla terra e con un diametro di 76 000, la giovane Vortice ha una forma a spirale molto marcata e decisamente più evidente della maggior parte delle sue colleghe; molto probabilmente questo è dovuto all’interazione gravitazionale con la sua compagna più piccola e più vecchia. La stessa interazione ha inoltre favorito i processi di formazione stellare in entrambe le galassie, i quali proseguiranno con alta frequenza per altri 100 milioni di anni circa; la notevole luminosità dei bracci di M51A è inoltre dovuta alla presenza di un gran numero di giovani ammassi stellari. La grande attività di questo oggetto è testimoniato anche dal buon numero di supernove osservate negli anni: una nel 1994 (magnitudine 14) una del 2005, una nel 2011 (entrambe di magnitudine 12) e una “falsa supernova” (le cosiddette Supernova Impostor, violente esplosioni stellari molto simili alle supernove che però non distruggono la stella progenitrice) nel 2019. Infine, il telescopio spaziale Hubble ha confermato la presenza al centro della componente A di un buco nero supermassiccio, anche se parzialmente nascosto da un denso strato di nubi e polveri.

M51 è uno degli oggetti più famosi, osservati e fotografati del cielo, nonché una delle galassie più brillanti osservabili da Terra; la sua posizione privilegiata la rende un ottimo bersaglio per strumenti di ogni tipo, e già uno strumento da 150 mm permette di distinguere la sua forma a spirale e molti altri dettagli interessanti.

BOLLETTINO ASTRONOMICO

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