Messier 104, la galassia Sombrero

• 7 marzo 2019

E’ sicuramente una delle galassie più fotogeniche e per questo molto ambita sia da astronomi che astrofili: stiamo parlando di M104, più nota come la 'Galassia Sombrero' per via della sua somiglianza con il famoso copricapo messicano. Scoperta in maniera indipendente prima dal francese Pierre Mechain nel 1783 e dall’inglese William Herschel l’anno successivo, questo oggetto è stato poi inserito da Charles Messier nel suo celebre catalogo nel 1791.

M104 è una galassia abbastanza agevole da individuare: le sue considerevoli dimensioni e la rispettabilissima luminosità (magnitudine 9 circa) fanno sì che sia alla portata anche di un ottimo binocolo ed è osservabile da entrambi gli emisferi.

La marcata banda scura che avvolge il nucleo della galassia è composta di polveri che costituiscono il cosiddetto mezzo interstellare alle quali si aggiungono poi i gas della galassia stessa, in particolar modo l’idrogeno M104 è una galassia molto molto densa e massiccia: si ritiene che al suo interno ci siano 10 volte più stelle che nella nostra Via Lattea (che è comunque costituita da 200-300 miliardi di astri!); inoltre, con una massa stimata pari a circa 800 miliardi di volte il nostro Sole,buona parte concentrati solo nel buco nero gigante posto al suo centro, la Sombrero sembra essere di gran lunga la galassia più massiccia tra tutte quelle che compongono l’ammasso della Vergine. Ma nonostante il suo incredibile peso è dotata di un’insospettabile agilità, allontanandosi da noi ad una velocità di oltre 1000 chilometri al secondo! Tuttavia, i cambiamenti della sua distanza, ovviamente non apprezzabili ‘ad occhio’, distando da noi quasi 30 milioni di anni luce, sono estremamente evidenti utilizzando metodi di indagine più raffinati come il famoso red shift, ed infatti è stata proprio questa velocità di allontanamento una delle prime prove (ad inizio del Novecento) che M104 fosse una galassia a sé stante e non una “debole nebulosa” come descrisse nel suo catalogo Messier e come ritenuto da molti astronomi suoi contemporanei.