LDN 1622: L'Uomo Nero in Orione

• 28 aprile 2020

Quando a un appassionato di astrofotografia si nomina la costellazione di Orione, nella sua mente appariranno senz’altro le immagini della Grande Nebulosa M42 o della Testa di Cavallo (Barnard 33). Queste due nebulose si trovano all’interno di una vasta nube che copre tutta la zona della cintura e la spada di Orione, detta Anello di Barnard. In pochi sanno che, sul bordo nordorientale di esso, si cela qualcosa dall’aspetto inquietante… una nebulosa oscura che, per la sua sagoma, è popolarmente soprannominata Nebulosa Uomo Nero (Boogeyman Nebula).

Contenuta nel catalogo delle nebulose scure di Lynds (Lynds Dark Nebulae, LDN) con il numero 1622, si stima distare da noi 1.500 anni luce. Come tutte le nebulose oscure, essa è composta principalmente da gas (idrogeno molecolare ed elio) e una discreta quantità di polvere, responsabile dell’assorbimento della luce e quindi del suo aspetto. Le nubi oscure, pertanto, si possono osservare solo se coprono parte di una nebulosa a riflessione o a emissione (come avviene per la Testa di Cavallo) o se bloccano la luce delle stelle di fondo.

Nel nostro caso, in contrasto con l’oscurità profonda di LDN 1622 vi è un debole sfondo di idrogeno gassoso incandescente dalla tonalità rossastra, visibile solo in lunghe esposizioni telescopiche della regione, tra cui spicca, in alto a destra, la nebulosa a riflessione vdB 62. All’interno di essa hanno luogo intensi fenomeni di formazione stellare, come testimoniato da osservazioni nell’infrarosso effettuate con il telescopio Spitzer, che hanno rivelato la presenza di decine di stelle nascenti. In particolare, la stella che sembra avvolta dai gas della nebulosa è V1793 Orionis, una nana arancione molto giovane, principale responsabile dell’illuminazione della parte visibile della nube.