Osservatorio Astronomico Sormano - Sormano (CO) Italy

Tra le costellazioni di Cefeo e del Cigno, alla distanza di circa 10 milioni di anni luce, si può osservare questa splendida galassia, chiamata NGC 6946, ricca di nebulose di idrogeno ionizzato (le aree di colore rosso nella foto) in cui sono molto attivi processi di formazione di nuove stelle, è nota anche col nome di galassia Fuochi d’Artificio (dall’inglese Fireworks Galaxy) per l’elevata presenza di supernove, negli ultimi 100 anni se ne sono contate ben 9. L’ultima , la sn2008s è stata scoperta dall’inglese Ron Arbour mentre la sn2004et è opera dell’astrofilo italiano Stefano Moretti.

Ma cosa sono le supernove? Non sono altro che le violente esplosioni di stelle di grandi dimensioni (con masse pari anche a 10 volte quella del Sole) che possono arrivare a brillare anche più della stessa galassia che le contiene; quando una di queste stelle massicce arriva alla fine della sua vita, espelle i suoi strati esterni nello spazio alla velocità di migliaia di chilometri al secondo, formando una nube di poveri e gas, ma non finisce qui, una successiva supernova comprime questa nebulosa “accendendone” le sue componenti principali (idrogeno ed elio) e creando così nuove stelle a partire da quello che era lo “scarto” di una stella più grande.
Ma una supernova è importante anche per un altro fattore: tutti gli elementi chimici che si trovano in ogni materiale che ci circonda si è originato attraverso il processo della fusione nucleare nelle stelle, ma tutte le stelle, anche quelle più grandi, non riescono a produrre nessun elemento più pesante del ferro (che comunque viene prodotto solo nelle fasi finali della loro vita), ma allora da dove arrivano piombo, argento, oro, nichel, iodio, ecc.? In base alle conoscenze attuali, l’unica cosa ad avere sufficiente energia per creare questi elementi è proprio una supernova, quindi dobbiamo proprio a queste violente e spettacolari esplosioni l’oro, che ha pilotato la conquista del continente americano nel passato, o il tungsteno, utilizzato nelle prime lampadine ad incandescenza, ma anche il plutonio e l’uranio, utilizzati per i processi di fissione nelle centrali nucleari, e il nichel, utilizzato nelle batterie di cellulari e computer portatili.

BOLLETTINO ASTRONOMICO

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