Osservatorio Astronomico Sormano - Sormano (CO) Italy

Tra le nebulose più amate e fotografate da astrofili e amatori, Abell 21 è conosciuta ai più come Nebulosa Medusa. In effetti, questo oggetto condivide tratti comuni sia con l’animale che con la creatura mitologica. Ma andiamo con ordine.
La Medusa è un oggetto piuttosto recente, essendo stata scoperta soltanto nel 1955 dall’astronomo George Abell, che la inserì nel suo catalogo. Al pari dell’animale, dal corpo chiaro e difficilmente identificabile in acqua, anche questa nebulosa per lungo tempo fu qualcosa di difficile da identificare con chiarezza. Si pensò che fosse un cosiddetto resto di supernova, ossia ciò che resta della morte di una stella di grosse dimensioni; altri astronomi pensarono invece ad una semplice regione di Hill, cioè un’area ricca di gas al cui interno stavano nascendo nuove stelle. Solo nel 1971 venne fatta chiarezza circa la sua natura: Abell 21 è una nebulosa planetaria, ovvero un guscio di gas espulsi da una stella medio-piccola come il nostro Sole durante le fasi finali della sua vita.

La Medusa è comunque un po’ diversa dalle comuni planetarie, e questo spiega le difficoltà incontrate dagli astronomi del passato: con i suoi 8800 anni è infatti in età particolarmente avanzata rispetto alla maggior parte delle sue colleghe e questo, essendo in espansione da molto più tempo del normale, gli conferisce una dimensione maggiore in confronto a quelle delle altre planetarie. Anche il suo aspetto è piuttosto insolito: non un anello di gas come normalmente ci si aspetterebbe da una nebulosa di questo tipo, ma appare come un’intricata rete di filamenti di gas, caratteristica che la rende visivamente più simile ad un già citato resto di supernova, da cui l’errore dei primi astronomi che la osservarono.

Questo intrigo di filamenti la rendono simile ai capelli del mostro medusa, la creatura mitologica dalla chioma costituita da serpenti, e a questo deve l’origine del suo nome. Situata nella costellazione dei Gemelli ad una distanza di quasi 600 anni luce, Abell 21 è facilmente individuabile grazie alle sue notevoli dimensioni ma tuttavia a causa della sua bassa luminosità (magnitudine apparente pari a 14) necessita l’ausilio di un buon telescopio per poterla ammirare.

BOLLETTINO ASTRONOMICO

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