Osservatorio Astronomico Sormano - Sormano (CO) Italy

La cometa 29P/Schwassmann-Wachmann, prende il nome da due astronomi tedeschi dell’Osservatorio di Amburgo che la scoprirono nel lontano 1925. Come è noto le comete sono considerate ‘palle di neve sporche’: enormi blocchi di roccia e ghiaccio che nella stragrande maggioranza dei casi, esposte a temperature estremamente basse, si muovono alla periferia del Sistema Solare. Talvolta qualcuna di esse si avvicina al Sole allora la sua temperatura superficiale aumenta e il ghiaccio sublima passando cioè dallo stato solido direttamente allo stato gassoso (va ricordato che a quella pressione –pressoché nulla - l’acqua bolle molto al di sotto dei 100°!!).

I violenti geyser di gas e vapori che si producono in queste condizioni trascinano al seguito polveri, pezzi di roccia e ghiaccio di tutte le dimensioni che vanno così a formare la chioma e  talvolta una coda (o dovremmo dire "le code" ma di questo parleremo un’altra volta).
E’ in questa fase che una cometa diventa ben visibile: sono infatti queste due componenti a rendere l’oggetto molto più brillante del solito permettendo la sua osservazione anche a telescopi amatoriali, binocoli e nei migliori dei casi anche all' occhio nudo.
La 29/P, secondo i canoni classici, essendo una cometa seguita da quasi 100 anni, non dovrebbe più riservare particolari sorprese,  ma in realtà non è affatto così. Ciò che sappiamo di certo è che si muove tra Giove e Saturno seguendo un'orbita quasi circolare, o per usare un gergo scientifico su un'orbita a bassa eccentricità, con una valore pari a a 0,034 (il cerchio perfetto avrebbe valore zero).

Già di per sé si tratta di un fatto abbastanza inusuale per oggetti, caratterizzati solitamente da traiettorie più o meno allungate.
In aggiunta  questa non viene classificata soltanto nella lista delle comete conosciute ma rientra anche nella catalogazione dei cosiddetti oggetti "Centauri": una famiglia di planetoidi ghiacciati che orbitano per lo più in una zona compresa tra Giove e Nettuno e di cui (2060) Chirone ne è il prototipo. Della 29P/Schwassmann-Wachmann incerta è anche la sua origine; alcuni indizi suggeriscono che un tempo facesse parte della Fascia di Kuiper, una ampia zona comprendente numerosi corpi celesti che dall'orbita di Nettuno  giunge sino a 50 U.A. dal Sole; altri sostengono invece che provenga dall’ ancora più lontana Nube di Oort. Non sappiamo da dove proviene possiamo però dire che ne conosciamo le sue caratteristiche fisiche.
Niente di più falso! La 29/P come detto è un corpo celeste ancora pieno di misteri tutti da scoprire. Uno di questi sono le numerosi "eruzioni" chiamate in gergo scientifico outburst. Se non è certo l'unica cometa a sviluppare un simile fenomeno quello che lascia perplessi gli astronomi è, oltre alla loro frequenza, la forte intensità che porta l'oggetto ad aumentare la sua luminosità di oltre 250 volte nel giro di poche ore, e, nei casi di outburst particolarmente violenti, addirittura di 1000 volte!

Per le comete normalmente questi eventi si verificano quando si trovano nelle vicinanze del perielio (il punto più vicino al Sole) ma in questo caso essendo la differenza tra la distanza dell'afelio (il punto più lontano dal Sole) e il perielio molto contenuta non si spiegano outburst così violenti. Che siano di piccola, media o grande intensità, gli outburst molto frequenti di questa cometa (mediamente  più di 7 ogni anno) ne fanno dopo  -Io -, la luna di Giove, l’oggetto più attivo dell'intero sistema solare. Qualche settimana fa la 29P/Schwassmann-Wachmann ha poi superato sé stessa mostrando un comportamento  inusuale anche per i suoi standard.  Nell’arco di sole 56 ore, si sono verificate ben quattro outburst tra i più violenti degli ultimi anni.
Questa straordinaria attività ha ovviamente prodotto un notevole incremento della luminosità della cometa, tanto che anche noi in Osservatorio non abbiamo perso l’occasione per fotografarla e nell’immagine si vede chiaramente lo “sbuffo” verso l’alto dovuto all’espulsione di materiale dal nucleo centrale racchiuso nella chioma che e sua volta, a causa di queste esplosioni si è espansa notevolmente.

BOLLETTINO ASTRONOMICO

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