Osservatorio Astronomico Sormano - Sormano (CO) Italy

Una delle caratteristiche principali di una stella è sicuramente la sua imprevedibilità e il nostro Sole, specialmente negli ultimi mesi, non fa eccezione.

Proprio quando ci eravamo rassegnati a dover osservare un astro particolarmente tranquillo e privo di fenomeni di rilievo, ecco che veniamo stupiti e deliziati prima da una gigantesca macchia solare (leggi qui [http://www.osservatoriosormano.it/galleriadett/106/AR-1785,-la-Grande-Macchia]) e ora da spettacolari protuberanze.

L’immagine riportata qui accanto è un collage di fotografie scatatte ad intervalli di 10 minuti l’una dall’altra, che mostrano l’evoluzione nel tempo di questo importante e spettacolare fenomeno. La sequenza in basso è relativa ad un evento avvenuto il 14 luglio, mentre quella in alto risale al giorno 26 dello stesso mese.

Le protuberanze sono enormi getti di materiale solare (quindi, idrogeno allo stato di plasma) che vengono espulsi in seguito a violentissime esplosioni chiamate brillamenti che avvengono sulla cromosfera (ossia, la superficie della nostra stella). Dopo essere stato sollevato e lanciato verso lo spazio, questo materiale è soggetto ad una specie di gigantesco “tiro alla fune”: da un lato abbiamo la forza gravitazionale del Sole che tende a far precipitare nuovamente il plasma sulla sua superficie, mentre dall’altro abbiamo potenti campi magnetici che lo spingono nella direzione opposta e, quindi, a farlo allontanare dalla nostra stella.

Se questa competizione viene vinta dalla gravità, allora la protuberanza assume una forma molto arcuata e ricade violentemente sul Sole, in caso contrario tutto questo materiale viene letteralmente espulso e disperso verso lo spazio planetario (come ben visibile nelle fotografie del 26 luglio). Quest’ultimo fenomeno viene chiamato CME (espulsione di massa coronale) ed è alla base del meccanismo con cui si formano le spettacolari aurore polari. I tempi con cui le protuberanze si evolvono sono molto variabili e dipendono da diversi fattori: in alcuni casi sono sufficienti poche ore per osservare notevoli cambiamenti (in questo caso si parla di protuberanze attive o ARF), mentre a volte sono necessari diversi giorni se non addirittura settimane (protuberanze quiescenti o QRF). Che cosa ci riserverà il nostro Sole nell’immediato futuro? L’unico modo per saperlo è continuare pazientemente ad osservarlo!

BOLLETTINO ASTRONOMICO

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