Un brusco risveglio

• 14 maggio 2012

Dopo un periodo di relativa quiete, la scorsa settimana si è verificata un’intensa attività solare avente come risultato la comparsa di una spettacolare macchia solare denominata AR1476. Le sue dimensioni sono notevoli, tant’è che è stato possibile rilevarla anche senza l’utilizzo di telescopi: il suo diametro è di circa 160000km, equivalenti all’incirca ad una dozzina di volte quello terrestre.

Nella foto, scattata l’11/05 dal nostro telescopio con filtro H-alfa, è chiaramente riconoscibile l’AR1476 sulla destra, che risulta formata da una macchia più grossa con attorno altre macchie di dimensioni minori, tutt’attorno c’è una zona bianca che sta ad indicare una regione soggetta a forti brillamenti, cioè eruzioni di materia che avvengono sulla fotosfera e con un’energia pari a decine di milioni di bombe atomiche, in questo caso si tratta di brillamenti di tipo X (i più intensi); più a sinistra si possono notare anche altre due macchie di dimensioni inferiori; si possono anche notare una protuberanza a forma di ferro di cavallo subito sotto l’AR1476 e altre due di dimensioni maggiori, una a destra e l’altra sopra la macchia AR1477.

Collegato a questa straordinaria macchia solare si è verificato un CME (Coronal Mass Ejection, espulsione di massa coronale) diretto alla velocità di circa 1000km/s verso il nostro pianeta, l’arrivo è previsto per oggi, 14 maggio, alle 14:30; le conseguenze che ci possiamo aspettare sono un incremento delle aurore boreali, disturbi alle comunicazioni e variazioni del campo magnetico terrestre; quest’ultimo effetto, in particolare, è importante perché permette di rilevare l’arrivo del CME mediante l’utilizzo di un magnetometro, come quello utilizzato presso il nostro osservatorio, una sorta di “bussola” molto sensibile in grado di misurare anche variazioni minime del campo magnetico terrestre.