Osservatorio Astronomico Sormano - Sormano (CO) Italy

L’astronomo giapponese Koichi Itagaki ha aggiunto due nuove supernovae alla ricca collezione di 91 supernove scoperte dal suo osservatorio a Yamagata in Giappone. La Sn 2014cx, scoperta il 2 settembre nella galassia NGC 337, una galassia distante 59 milioni di anni luce visibile nella costellazione della balena mentre l’altra , non ancora catalogata, è invece stata scoperta qualche giorno dopo (l’11 settembre) nella galassia UGC 2855 visibile nella costellazione della giraffa.

Le supernova 2014cx è stata classificata, in base al suo spettro ed alla sua curva di luce, come supernova di tipo II.
Significa che al suo interno è presente idrogeno (le tipo I non hanno idrogeno); le supernove di tipo II derivano tutte dal collasso di stelle di massa superiore ad almeno 9 masse solari, queste stelle massive giunte alla fine della loro vita, durante il collasso del nucleo, fondono elementi sempre più pesanti fino ad arrivare al ferro, a questo punto però la stella non ha energia sufficiente a fondere il ferro che quindi si accumula al centro. Quando la massa di ferro accumulata supera le 1,44 masse solari (limite di Chandrasekhar), il nucleo collassa, si scalda ed infine la stella esplode generando la supernova che talvolta può anche diventare più brillante della galassia che la contiene.

La supernova in UGC 2855 è invece di tipo Ia.
Come le supernove di tipo I non presenta idrogeno e a differenza delle supernove di tipo Ib e tipo II non è dovuta al collasso di stelle massive, ma invece è dovuta all’esplosione di una nana bianca, ciò che resta di una stella medio-piccola al termine della sua vita. In casi molto particolari, una nana bianca in un sistema binario può “cannibalizzare” la stella compagna risucchiandogli materia, fino a che la nana bianca non supera il limite di Chandrasekhar. A questo punto la nana bianca non riesce più a bilanciare la pressione dovuta alla massa e collassa, aumenta la sua temperatura ed infine esplode in una supernova.
Le due supernovae, evidenziate dai trattini blu, sono ben visibili nelle deboli galassie nonostante le immagini siano state riprese in condizioni di cielo pessimo.

BOLLETTINO ASTRONOMICO

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