Osservatorio Astronomico Sormano - Sormano (CO) Italy

Archiviata la cometa C/2012 K1 Panstarrs (ormai in fase di allontanamento) e salutate le Perseidi di S. Lorenzo, la cometa C/2014 E2 Jacques sta diventando la vera protagonista di questa piovosa estate. Scoperta il 13 marzo 2014 da un team di astronomi brasiliani coordinato da Cristovao Jacques Lage de Farias operante presso l’osservatorio SoNear (Souther Observatory for Near Earth Asteroids Research), questa cometa è facilmente riconoscibile per via della sua chioma molto densa, fitta e piuttosto brillante; da essa si propaga poi una coda piuttosto fioca ma molto lunga e con una particolarissima forma a ventaglio che ricorda molto quella della cometa Lovejoy ben visibile lo scorso Natale al posto della più sfortunata ISON.

Poco tempo dopo la sua scoperta, l’8 maggio, la Jacques ha attraversato l’equatore celeste divenendo un oggetto visibile alle nostre latitudini e, dopo il passaggio al perielio del 2 luglio, la sua luminosità ha continuato ad aumentare fino a portarla in questi giorni ad una magnitudine di circa 6,5, rendendola così osservabile anche attraverso un buon binocolo.

In questi giorni attraverserà la costellazione di Cassiopea per raggiungere il Cigno all’inizio di settembre così da rimanere sempre alta nel cielo per tutta la notte.
Tuttavia, come noto, la meravigliosa coda di una cometa che così a lungo ci fa tenere il naso all’insù nel tentativo di ammirarla altro non è che un semplice vestito che cela al nostro sguardo la sua vera natura. Avvicinandosi gradualmente al nostro Sole, le comete passano mediamente dalla rigidissima temperatura di -150/200° C a quella altrettanto insostenibile di circa +150°; questo enorme sbalzo di termico provoca la violenta espulsione di gas, vapori, polveri e detriti di ogni genere, i quali formano il bellissimo vestito che le ricopre e che le rende tanto affascinanti. Ma prive del loro abito, questi oggetti sono molto meno gradevoli allo sguardo, come ci sta dimostrando in queste settimane la sonda spaziale Rosetta.

Questo satellite di costruzione europea è stato lanciato (assieme al piccolo lander Philae) il 2 marzo 2004 in direzione della cometa periodica 67P Churyumov-Gerasimenko; dopo un lungo viaggio di 10 anni, il piccolo esploratore è finalmente giunto a destinazione e nel mese di novembre Philae tenterà di atterrare sulla superficie della cometa.
Le prime immagini inviateci mostrano ovviamente il nucleo nudo di una cometa, che ancora privo della sua tradizionale chioma perde gran parte del suo fascino.
Molti astronomi, alla vista delle immagini in alta risoluzione (vedi un esempio sotto) inviate alla fine di luglio da Rosetta non hanno potuto trattenersi dall’esclamare quanto era brutta una cometa vista così nel dettaglio ma soprattutto sembrava impossibile decidere un posto “tranquillo” per farci posare il lander.

Sarà interessante monitorare il proseguo della missione di Rosetta, che studierà da vicino i processi che portano alla formazione della suddetta chioma e della relativa coda, rendendoci un passo più vicini a comprendere i segreti che avvolgono questi meravigliosi oggetti.

In alto un immagine della cometa Jacques ripresa la scorsa settimana da Sormano mentre si muoveva tra le stelle del Perseo e di seguito un impressionante “primo piano” del nucleo della cometa 67P inviatoci dalla sonda Rosetta

Comete: Quando l'abito fa il monaco

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