Osservatorio Astronomico Sormano - Sormano (CO) Italy

Ecco ciò che rimane di una stella di massa grande almeno una decina di volte il nostro Sole, che ha terminato la sua esistenza esplodendo nella costellazione del Toro: una nuvola colorata di gas in espansione, nota come Nebulosa del Granchio, perché i suoi filamenti luminosi ricordano le chele del crostaceo.

I filamenti della nebulosa, resto di una supernova, sono formati principalmente da elio e idrogeno ionizzati, ma ci sono anche significative percentuali di quasi tutti gli altri elementi chimici, come il carbonio, il ferro e perfino l’oro!

Quindi, questa esplosione di colori arricchirà lo spazio circostante di nuovi atomi ma non solo: favorirà anche la nascita di nuove stelle. Infatti l’onda d’urto dell’esplosione, propagandosi nelle nubi di gas e polveri interstellari, causerà delle variazioni di densità che determineranno la contrazione del gas e, di conseguenza, la probabile formazione di altre stelle.

Ciò che rimane della stella originale dopo la sua cataclismatica esplosione è una stellina, visibile a malapena al centro della nebulosa, che, a differenza di tutte le altre è composta quasi esclusivamente da neutroni impacchettati l’uno contro l’altro.

Questa “stella di neutroni” è un oggetto stupefacente, poiché la sua densità è così elevata che una sua parte grande come una mela pesa quanto tutto il genere umano: sette miliardi di persone!!!

Inoltre, la stella di neutroni sta girando su se stessa più velocemente del cestello di una lavatrice: circa 30 volte al secondo!
Questo è dovuto al principio fisico di “conservazione del momento angolare”, lo stesso che sfruttano i pattinatori sul ghiaccio per piroettare velocemente.
Tale legge stabilisce che, per aumentare la velocità di rotazione di un corpo, si deve avvicinare la sua massa quanto più vicino all’asse attorno al quale sta ruotando il corpo stesso. Pertanto i pattinatori, accostando le braccia al busto, aumentano la loro velocità, esibendosi in giravolte spettacolari.

Un fenomeno analogo è successo alla stella: prima di morire ruotava intorno a se stessa lentamente come il nostro Sole, circa un giro al mese; poi, con l'esaurirsi del combustibile nucleare, la stessa massa si è riversata verso il centro, per cui la rotazione e' aumentata di moltissimo.

Prova anche tu a simulare la morte così spettacolare e “volteggiante” di una stella: dal filmato potrai vedere che basta poco. Attento, però, a non esagerare, perché ti girerà un po’ la testa e potrai cascare!

Prima però scarica l’immagine e inviala a chi ti vuole bene: è il nostro biglietto “spaziale” d’auguri di Buon Natale e felice anno nuovo!
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