Osservatorio Astronomico Sormano - Sormano (CO) Italy

Nell’antico Egitto i gatti erano considerati animali misteriosi, sacri e venerabili, spesso associati al culto di molte divinità come Bastet e Mafdet; anche in campo astronomico avevano la loro importanza, visto che il Grande Gatto era considerato una delle tante forme in cui si manifestava il dio Ra, il dio del Sole, e adorato nella città di Eliopoli (letteralmente, la città del Sole), sede di importanti templi solari e “osservatori”, per così dire.

E’ incredibile pensare che anche nell’astronomia moderna questo felino conserva sia il suo spazio sia il suo alone di mistero, visto che la nebulosa NGC 6543, rinominata appunto Occhio di Gatto (o Cat’s Eye), è una delle più affascinanti e complesse dell’emisfero boreale. Scoperta il 15 febbraio 1786 dal celebre William Herschel all’interno della costellazione del Dragone, è stata subito catalogata come nebulosa planetaria come da prassi in uso in quegli anni, vista la difficoltà nel capire se questi oggetti fossero nebulose, pianeti gassosi (come Urano, scoperto quattro anni prima dallo stesso Herschel), stelle dai contorni “sfumati” o addirittura sistemi planetari in formazione.

Questo ha fatto sì che la 6543, nonostante sia un oggetto piuttosto complicato da scrutare, fosse fin da subito uno dei più osservati e studiati dell’intero cielo, status che detiene ancora oggi visto il gran numero di anomalie e misteri che cela. Le ricerche scientifiche su di essa sono iniziate fin dai primi anni del 1800, quando l’inglese William Huggins, sfruttando la neonata scienza della spettroscopia, ha confermato senza dubbio alcuno la sua natura nebulare e non stellare o planetaria; questo ha reso la Cat’s Eye la prima nebulosa della storia della quale sia mai stato studiato lo spettro di emissione. Oggi sappiamo che le nebulose planetarie sono nuvole di gas che rappresentano ciò che resta di una stella simile al nostro Sole quando esaurisce tutto il suo combustibile e giunge alla fine della sua vita; una nuvola che viene riscaldata da una stella nana bianca che costituisce il nocciolo della stella defunta.

Tuttavia, mentre generalmente le planetarie sono “semplici” aloni di gas circolari e piuttosto simmetrici, la Cat’s Eye mostra una struttura molto più complessa, caratterizzata da due lobi in corrispendenza dei poli e attraversati da ampi getti di materia; il cuore della nebulosa è poi avvolto da un sottile alone di gas azzurrognolo (chiaro segno della presenza di grandi quantità di ossigeno) del diametro di circa 3 anni luce, probabilmente espulso dalla stella originaria negli anni immediatamente precedenti la formazione della nebulosa planetaria. Gli strati esterni e quelli interni, poi, sembrano interagire per mezzo di vistosi archi, che sono ciò che rendono la 6543 davvero silie all’occhio di un gatto. Immagini ad altissima risoluzione riprese dal telescopio spaziale Hubble, infine, mostrano come la parte interna sia poi composta da una serie molto fitta di anelli concentrici.

Non c’è che dire, questa giovanissima nebulosa (secondo le ultime stime, sarebbe nata appena 1000 anni fa, un tempo assolutamente irrisorio rispetto ai milioni se non addirittura ai miliardi di anni che generalmente caratterizzano l’evoluzione stellare) pur essendo a prima vista un oggetto semplice e lineare è in realtà estremamente complesso. La causa di queste peculiarità è ancora oggi un mistero; secondo alcune teorie, tutto deriverebbe dal fatto che la stella nana al centro sia in realtà una stella doppia, le cui componenti sono troppo vicine tra loro per poter essere risolte; le interazioni gravitazionali tra le due stelle sarebbero alla base delle numerose anomalie che rendono questa nebulosa così affascinante.

Ma oltre alla sua importanza scientifica, la Cat’s Eye è un oggetto di estremo interesse anche per l’astrofotografia vista la sua straordinaria bellezza; pur avendo una ridotta dimensione apparante (circa 20 secondi d’arco) che ne rende difficoltosa l’osservazione, questa nebulosa ha comunque una luminosità rispettabilissima (magnitudine apparente appena inferiore a 10) ed è circumpolare, quindi visibile durante tutto l’anno, meteo permettendo. Si tratta quindi di un oggetto che vale assolutamente la pena provare ad osservare, con l’aiuto (obbligatorio) di un telescopio di media potenza.

BOLLETTINO ASTRONOMICO

Scarica il Bollettino Astronomico mensile a cura del Liceo Galilei di Erba

SOLE IN REALTIME

Questo sito usa cookie per offrire una migliore esperienza. Procedendo con la navigazione, acconsenti ad usare i nostri cookie.

Maggiori Informazioni chiudi