Osservatorio Astronomico Sormano - Sormano (CO) Italy

Immaginiamo di essere degli esploratori del medioevo e di esserci smarriti in pieno oceano in mezzo ad acque sconosciute, circondati dal nulla; come potremmo orientarci e ritrovare la rotta verso casa, vista l’ovvia assenza di GPS o di qualunque altro sistema di navigazione satellitare? La risposta è semplice: ci si può orientare in base alla posizione delle stelle fisse. Già, le chiamiamo stelle fisse, perché (a meno dei movimenti apparenti dovuti ai moti di rotazione e di rivoluzione terrestre) rimangono sempre ferme nel cielo, senza spostarsi né mutare posizione; è proprio questo fatto, ad esempio, ad aver permesso agli antichi astronomi di distinguere le stelle dai pianeti, capaci invece di percorrere lunghi tratti nei nostri cieli in breve tempo. Molti sapranno che in realtà tutte le stelle della nostra Via Lattea ruotano attorno al centro galattico e un simile movimento avviene pressoché in tutte le galassie; si tratta tuttavia di uno spostamento molto lento, che richiede milioni di anni per ogni singola rivoluzione, quindi è più che giustificato riferirsi alle stelle con l’appellativo di “fisse”.

Ma è davvero così? Non esattamente; esistono, infatti, alcune eccezioni costituite da quelle che vengono denominate stelle fuggitive che stanno letteralmente “scappando” dalla regione in cui si sono formate, muovendosi nello spazio a velocità particolarmente elevata. Un esempio è costituito dalla AE Aurigae, una piccola ma caldissima (la sua temperatura superficiale è di oltre 36 000° C!!) nana blu. Si tratta di una stella importante per astronomi e astrofili perché è proprio la sua luce a rendere visibile la IC 405 (chiamata anche Flaming Star Nebula), la nebulosa raffigurata nella fotografia qui accanto (nella quale è ben visibile anche la stella sunnominata). Questa nebulosa, situata a circa 1500 anni luce da noi in direzione della costellazione dell’Auriga, è molto sfuggente all’osservazione diretta, ma risulta ben visibile nelle riprese fotografiche a lunga esposizione. Come accennato, la sua visibilità dipende quasi interamente dalla AE Aurigae: le aree rosse sono quelle in cui i gas della nebulosa vengono ionizzati dalle radiazioni elettromagnetiche emesse dalla stella, mentre le zone blu sono il risultato della semplice riflessione della luce sulle sue polveri. La AE è una fuggitiva: anche se ora si si trova nella costellazione dell’Auriga originariamente era situata nella regione della Nebulosa di Orione, zona che ha “abbandonato” due milioni di anni fa muovendosi nello spazio alla velocità di 360 000 Km/h!! In altre parole, potrebbe coprire la distanza Terra-Luna in poco più di un’ora!

Ma qual'è il potente motore che muove questa stella? È uno dei misteri dell’universo non ancora svelati; l’ipotesi più accreditata è che sia stata la violenta esplosione di una Supernova a scagliare nello spazio la AE Aurigae e due sue compagne, la 53 Arietis e la μ Columbae, originariamente facenti parte dello stesso sistema stellare. Si tratta dunque di una stella particolare, che merita di essere studiata e fotografata.

BOLLETTINO ASTRONOMICO

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